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Perchè questa sezione?
Milano è una città che va veloce. Insegue, e a volte anticipa, mode e innovazioni. Non c’è tempo per guardarsi davvero intorno, si corre a prendere il metrò, il tram, il bus. Si sfreccia per arrivare presto a casa, per conquistare l’ultimo parcheggio in Corso Buenos Aires… Eppure, tra i grattacieli e i negozi in continuo cambiamento, c’è un pezzo della vecchia Milano che ancora pulsa. Che si fa largo tra il nuovo che avanza e la memoria sempre più corta. Che urla “hei, io ci sono”. E noi quel grido l’abbiamo sentito. Ecco perché abbiamo deciso di dedicare una sezione del nostro portale alla Milano che scompare e alla Milano che resiste. Vogliamo raccontare storie di grandi marchi che non hanno resistito al tempo, di luoghi che hanno fatto epoca e sono stati inghiottiti dall’edilizia moderna, di angolini nascosti che custodiscono qualche segreto della città. Ma vogliamo parlarvi anche di chi resiste ancora, di chi ha custodito il passato e lo protegge dal tempo, di personaggi che hanno lasciato un'eredità che non può morire. Milano è tutto questo, anche se non si sa. E allora ci siamo noi.
Per raccontarci storie, inviarci foto, raccontarci il vostro pezzettino di Milano, scriveteci a redazione@citydoormilano.it -
Fornace Curti a Milano, tra passato e presente
La sua storia risale al XV secolo, quando produsse i cotti per le opere dello scultore e architetto d Antonio di Pietro Averlino detto il Filarete e arriva fino ai giorni nostri.
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Via Monte Napoleone, non solo lusso
Se in una qualunque parte d’Europa e del mondo facessimo questa domanda: “conosci via Montenapoleone?”, la stragrande maggioranza delle persone risponderebbe Sì. Via Monte Napoleone è la più nota via dello shopping di lusso ma ha anche una lunga storia alle spalle.
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Il rifugio antiaereo di piazza Grandi
Uno dei primi rifugi ad essere costruito fu quello sotto la monumentale fontana di piazza Grandi. Poteva ospitare fino a 450 persone ed aveva 25 stanzette che si snodavano nello spazio.
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Personaggi mitici. Chi era C.T. ?
C.T., all’anagrafe Carlo Torrighelli, negli anni 70 si aggirava per le strade della città, soprattutto nella zona del Castello Sforzesco e della stazione di Milano Porta Garibaldi, denunciando ai passati che “il clero uccideva con l’onda”.
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Palazzo Labus, corso Venezia 13/15, già corso di Porta Orientale
Dal 1884 Palazzo Labus fu sede del prestigioso negozio di abbigliamento ed articoli sportivi “BRIGATTI tutto per tutti gli sport”, ora, dopo quasi 120 anni di attività, ha chiuso i battenti.
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Conoscete la “Casa degli Omenoni”?
Il palazzo è in centro, proprio dietro Piazza San Fedele, e si capirà facilmente che il nome deriva dagli otto giganteschi uomini scolpiti da Antonio Abondio per volere di Leone Leoni.
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Brigatti, una storia di sport e marketing durata 120 anni
Brigatti. Oggi questo nome non vi dirà nulla, ma chi ha qualche anno in più forse ricorderà che questo marchio, a Milano, è stato sinonimo di sport e innovazione.
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Parco Sempione un secolo fa!
E' una delle aree verdi di Milano e inizialmente faceva parte del parco ducale del Palazzo Visconteo.
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Il Palazzo del ghiaccio di Milano
Oggi il Palaghiaccio lo conosciamo tutti, ma in pochi sanno che una volta, a Milano, c’era lo storico e meraviglioso Palazzo del Ghiaccio di Via Piranesi.
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Il Robin Hood dell'Isola
Ezio Barbieri agiva assaltando banche, industriali e in generale tutti coloro che avevano speculato sulla guerra.
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Palazzo Turati, un gioiello restaurato
Oggi è sede di alcune imprese ma Palazzo Turati, nel cuore di Milano, ha alle spalle una lunga storia.
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La Bicocca. Sapete cos'era?
Oggi è uno dei nuovi quartieri cool di Milano.
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Buccellati, una storia che brilla ancora
Le creazioni dalla forgia lussuosa e particolareggiata diventano l’emblema della bellezza.
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Il cimitero monumentale tra architettura e storia
Essere sepolti qui è un grosso privilegio. Riposano i famosi.
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Il Seminario di Porta Orientale
Il Seminario, voluto da San Carlo Borromeo, fu costruito nel 1565 sull’area del Monastero di San Giovanni, confiscato quando l’ordine degli Umiliati fu chiuso.
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Chi era Alberto Bonacossa?
Fu lui a volere a tutti i costi la realizzazione, a Milano, di un Palazzo del Ghiaccio.
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La Ca' Rossa di Marinetti
Nel 1911, la Ca’Rossa diventa il quartier generale del futurismo ed è presto frequentata da Filippo Tommaso Marinetti e da altri letterati, artisti, musicisti, danzatori italiani e stranieri, attratti dalla personalità del padrone di casa.