L'ex Area Falck di Sesto risorge a nuova vita

Gli scheletri dell’ex Area Falck di Sesto San Giovanni (Milano) raccontano una lunga storia fatta di un passato di lavorazioni dell’industria pesante e poi di molti anni di abbandono tra scandali politici e bonifiche mai terminate.

Sesto San Giovanni ha rappresentato la capitale della prima industrializzazione e del boom economico che ha permesso all’Italia di risollevarsi economicamente alla fine della seconda guerra mondiale. Le acciaierie e Ferriere Lombarde Falck sono, tutt’oggi, il simbolo del grande laboratorio di innovazione industriale e sociale che è stata Sesto san Giovanni.

E oggi la vecchia Stalingrado d'Italia potrebbe risorgere a nuova vita grazie ad un piano di riqualificazione che prevede la ristrutturazione dei capannoni, tra l’altro candidati dall'Unesco a patrimonio mondiale dell'umanità, che conserveranno le loro caratteristiche architettoniche e ospiteranno nuovi appartamenti, uffici, negozi e servizi nell’ambito del progetto MilanoSesto.

MilanoSesto e la Città della Salute 

Esteso su di un’area di 1 milione 400 mila metri quadri, il progetto MilanoSesto porterà alla nascita di una nuova città progettata secondo i più elevati standard di risparmio energetico e immersa in un’oasi verde di circa 65 ettari. Si tratta di una vasta e profonda operazione di riqualificazione di un’ex area industriale fra le più importanti d’Europa. Spazi verdi e armonia tra edifici sono tra i capisaldi del masterplan. Il parco e le aree verdi diventano gli elementi comuni, il collante che tiene insieme le varie parti dell’area che ospiterà prima di tutto la Città della Salute e delle Ricerca.

Secondo i piani, la nuova struttura sanitaria darà lavoro a circa 3.000 persone, sarà in grado di ospitare 700 degenti ed accoglierà quotidianamente circa 4.000 visitatori. Inoltre, la presenza di questa struttura, oltre ad incrementare la domanda di unità abitative, porterà all’apertura di nuove attività nelle immediate vicinanze dell’ospedale.

La trasformazione dell'ex Area Falck

In particolare, saranno oggetto di trasformazione i padiglioni T3, il T5, il Bliss, il Camino Fumi, il Treno Laminatoio e l'Omec. I pilastri su cui originariamente poggiavano gli impianti delle acciaierie, saranno “scoperti” e diventeranno una passerella, su cui si potrà camminare per ammirare gli scavi, proprio come in una specie di sito archeologico.  Tra i ruderi sorgerà una fontana rettangolare, con l’acqua che potrà anche scomparire all’occorrenza. Il T5 sarà adibito a centro commerciale del gruppo arabo Fawaz mentre nell’area antistante è prevista la costruzione di una stazione.  Accanto al parco verrà dato spazio alla scuola Concordia, che accoglierà nove classi per l’infanzia e venti per le elementari. 

A firmare il masterplan del progetto è stato l'architetto Renzo Piano, che ha realizzato tutto partendo dall’analisi del territorio e creando una rete di scambio di informazioni per adattare ogni fase del progetto ai reali bisogno dell’area. Proprio per questo, la riqualificazione dell’ex area Falck è un’opera aperta, capace di dialogare e di confrontarsi con i diversi stakeholders.

Entro ottobre 2018 è previsto il rilascio del permesso a costruire e per la fine dell’anno il cantiere ma i lavori non termineranno prima del 2020.

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