lunedì 20 marzo 2017
Oggi è la giornata internazionale della Felicità
Niente broncio, oggi è la Giornata internazionale della Felicità. Non lo sapevate? Ad istituirla nel 2012 è stata l'Assemblea generale dell'Onu. Nella risoluzione si legge: L'Assemblea generale [...] consapevole che la ricerca della felicità è un scopo fondamentale dell'umanità, [...] decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità.
L'Onu invita tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile, incluse le organizzazioni non governative e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica.
Nel 2015 l'Onu ha lanciato 17 obiettivi di sviluppo sostenibile che cercano di porre fine alla povertà, ridurre le disuguaglianze, e proteggere il nostro pianeta, tre aspetti chiave che portano al benessere e alla felicità. In particolare, le tre forme di benessere sono quello sociale, economico e ambientale e sono indivisibili. Insieme determinano la felicità globale lorda.
Per questo, secondo l'Onu, occorre sancire il primato della Felicità nazionale lorda sul Prodotto interno lordo, riconoscendo l’importanza della felicità e del benessere quali obiettivi universali e aspirazioni comuni per tutti gli abitanti della terra.
Le Nazioni Unite invitano ogni persona di qualsiasi età, classe, Paese a celebrare questa giornata con l'hashtag #SmallSmurfsBigGoals, perché il mondo "ha bisogno di un nuovo paradigma economico che riconosca la parità tra i tre pilastri dello sviluppo sostenibile".
Proprio nella giornata internazionale della Felicità, la Social Foundations of World Happiness, nel quadro del programma mondiale lanciato dalle Nazioni unite nel 2012, ha lanciato il suo World Happiness Report 2017, il quinto rapporto mondiale sulla felicità. Secondo i dati, elaborati da tre ricercatori indipendenti, John Helliwell, Richard Layard e Jeffrey Sachs, si basa su sei fattori: il PIL per abitante, l’aspettativa di vita in buona salute, la libertà, la generosità, l’assistenza sociale e la percezione della corruzione nelle istituzioni.
E dunque, il Paese più felice del mondo è la Norvegia, che quest’anno scalza dal trono la Danimarca. L’Italia arriva solo al 48esimo posto. La top ten vede, dopo Norvegia e Danimarca, altri 5 paesi europei: l’Islanda, la Svizzera, la Finlandia, i Paesi Bassi e la Svezia. Fra le prime dieci si piazzano anche il Canada (7), la Nuova Zelanda (8) e l’Australia (9). Gli Stati Uniti sono al 14esimo posto, davanti alla Germania (16), al Regno unito (19) e alla Francia (31). L’Italia, dicevamo, che sale dal 50esimo al 48esimo posto, è preceduta dall’Uzbekistan e seguita dalla Russia, dal Belize e dal Giappone.
La coda della classifica è formata quasi unicamente da paesi dell’Africa sub-sahariana, oltre alla Siria e allo Yemen, devastati da anni di conflitto: il Paese meno felice del mondo risulta la Repubblica centrafricana.