venerdì 09 febbraio 2018
World Radio Day
La radio tocca tutti intimamente e personalmente: il suo aspetto più immediato è un’esperienza privata. Lo diceva il sociologo e critico letterario Marshall McLuhan. E aveva ragione. La radio non mente e nonostante sia fatta solo di voci non è mai morta. Anche con lo sviluppo della Tv, quando tutti pensavano che non ci fosse futuro, la radio ha saputo resistere ed è ancora qui. Anzi, è diventata uno strumento fondamentale. Ecco perché il 13 febbraio dal 2012 si celebra il“WORLD RADIO DAY”, la Giornata Mondiale della Radio, ideata dopo la Conferenza Generale dell’UNESCO che ne aveva riconosciuto l’importanza e istituita dalle Nazioni Unite.
Cos'è la giornata mondiale della radio?
E' la giornata che celebra la radio come strumento per migliorare la cooperazione internazionale tra tutte le stazioni del mondo e per incoraggiare le principali reti e radio perché promuovano la libertà di accesso all’informazione, la libertà di espressione ed il rispetto per le diverse culture, sulle onde della radio. La scelta della data non è stata casuale: il 13 febbraio del 1946, infatti, è stata fondata la Radio delle Nazioni Unite e venne trasmessa la prima trasmissione. “Qui, sono le Nazioni Unite che parlano ai popoli di tutto il mondo”.
Il tema di quest’anno è la “Radio e lo sport”, scelto in vista degli eventi sportivi che si svolgeranno durante il 2018 e che avranno la capacità di unire i cuori e le menti delle persone in tutto il mondo.
La Giornata è molto importante, perché riconosce la radio come fondamentale mezzo di comunicazione.
Le radio storiche di Milano
Milano, sempre all’avanguardia in Italia, ha un lungo elenco di emittenti che hanno fatto la storia della radio a cominciare dai primi anni ’20. Radio Posto Zero nacque nel 1925 e fu la prima radio pirata in Italia, con sede in via Santo Sprito, dove ancora oggi c’è una targa in ricordo.
Dopo la guerra, nel 1945 nacque Radio Milano Libera, dalle cui frequenze Sandro Pertini si appellò ai milanesi incitandoli allo sciopero generale. Al 1975 risale, poi, Radio Milano International, una delle prime, se non cronologicamente la prima emittente radiofonica privata italiana. Veniva utilizzato un furgone in movimento per le vie cittadine per evitare l'intercettazione da parte dell'Escopost, la polizia Postale. Oggi la conosciamo come Radio 101.
Radio Popolare nacque nel 1976 e fu denominata subito l'emittente della sinistra milanese per la sua "storica" vicinanza ai partiti e ai movimenti della sinistra italiana. Secondo la sua dichiarazione d'intenti, la radio è un'emittente indipendente, imperniata su una cooperativa formata da lavoratori e collaboratori. Autonoma da proprietà editoriali e politiche, è controllata dalla società cooperativa dei suoi lavoratori e da un vasto azionariato popolare, diffuso tra i propri ascoltatori.
Nel 1976 nacque Radio Studio 105, fondata da Alberto ed Edoardo Hazan, che inizia a trasmettere da un monolocale in zona Lorenteggio. Oggi è l’attuale Radio 105.
Radio Deejay venne fondata nel 1980 da Claudio Cecchetto e iniziò a trasmettere solo musica straniera. Nella programmazione iniziale la canzone italiana era bandita ma ottenne comunque un grande successo anche grazie anche alla televisione e in particolare a DeeJay Television. L’anno dopo, invece, venne fondata Radio Italia – solo musica italiana che, come s’intende nel claim, esclude totalmente la musica internazionale. Iniziò le sue trasmissioni dalla cucina di casa del suo fondatore, Mario Volanti.
Oggi di radio a Milano ce ne sono tante e questo conferma quanto questo strumento di comunicazione sia ancora molto amato, nonostante i vari cambiamenti degli ultimi anni! E cara Radio... sono in molti ad amarti ancora. Buon WORLD RADIO DAY!
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